L’economia non è un argomento lontano o astratto, ma una forza potente che intreccia le vite di tutti noi, a prescindere dall’età o dal genere. Ignorarla significa rinunciare a plasmare il nostro destino, perché, in fondo, può davvero decidere le sorti della nostra esistenza.
Eventi come sposarsi, diventare genitori, separarsi, avviare un’impresa, combattere una malattia o vivere bene la pensione sono tappe che potrebbero intersecare la nostra biografia. Siamo davvero preparati ad affrontarli al meglio, o preferiamo lasciare tutto al caso?L’improvvisazione, infatti, sebbene possa sembrare la via più facile, rischia di causare danni gravi e irreparabili.
Dopo aver parlato di sicurezza finanziaria, quindi, vediamo perché è importante pianificare il proprio futuro finanziario.
La pianificazione: un investimento sulla vita stessa
Dedicare del tempo a gestire la nostra economia personale non è solo saggio: è vitale. Pianificare con fiducia, infatti, può letteralmente allungarci la vita, e numerosi studi lo confermano.
Prendiamo l’esempio di Londra con la mappa interattiva “Lives on the Line” della University College of London. Questa mappa della metropolitana rivela dati sorprendenti sulla speranza di vita: tra chi nasce vicino a Oxford Circus e chi vicino a Star Lane, ci possono essere più di quindici anni di differenza nell’aspettativa di vita (90+ i primi e 75,3 anni i secondi).
Anche in Italia la situazione non è dissimile. Gli studi del Professor Costa su Torino sono illuminanti: "A Torino chi sale sul tram che attraversa la città dalla collina alto-borghese all’estremo est per andare nella barriera operaia di Vallette, all’estremo nordovest, vede salire dei passeggeri che perdono mezzo anno di speranza di vita ogni chilometro che percorre: più di quattro anni di aspettativa di vita separano i benestanti della collina dagli abitanti degli isolati più poveri del quartiere Vallette."
Non sono la città in sé o la periferia a fare la differenza, ma le condizioni economiche delle famiglie: redditi, istruzione, salute influiscono direttamente sulla durata della vita e vanno preservate e curate.
Vogliamo vivere bene e a lungo? La pianificazione è la chiave.
Pianificazione finanziaria: uno strumento per raggiungere il benessere
Assumere padronanza della nostra economia personale ci fa stare bene, ma cosa significa davvero “stare bene”? Dare una definizione univoca di benessere è complesso. Si tratta, infatti, di un concetto in evoluzione, arricchito nel tempo di significati diversi. Scopriamo di più in merito.
Di cosa abbiamo bisogno per stare bene?
Inizialmente, il benessere era misurato dal PIL pro capite, suggerendo che un Paese ricco fosse automaticamente un Paese dove le persone vivono bene. Tuttavia, questa visione è stata ampiamente discussa. Si è capito che i parametri per valutare il progresso e il “benessere” di una società (di una famiglia, di una persona…) non possono essere solo economici, ma devono considerare molti altri aspetti.
In Italia, da queste riflessioni è nato il BES – Benessere Equo e Sostenibile, un progetto di Cnel e Istat per misurare il benessere del nostro Paese. Il BES si articola in dodici domini che evidenziano come una persona, per stare bene, debba avere accesso a cure mediche e istruzione di qualità, a un lavoro e stabilità economica, a buone relazioni sociali, a cui si aggiungono il bisogno di sentirsi al sicuro, di essere soddisfatta della propria vita, di godere di un bel paesaggio e di opportunità culturali, così come di vivere in un ambiente sano, innovativo e con servizi efficienti.
I 12 domini del BES, infatti, sono:
- Salute
- Istruzione e formazione
- Lavoro e conciliazione dei tempi di vita
- Benessere economico
- Relazioni sociali
- Politica e istituzioni
- Sicurezza
- Benessere soggettivo
- Paesaggio e patrimonio culturale
- Ambiente
- Innovazione, ricerca e creatività
- Qualità dei servizi.
In che modo la pianificazione finanziaria favorisce il benessere
Perché raccontiamo tutto questo? Perché la pianificazione finanziaria ha un impatto significativo su molti di questi indicatori. Contribuisce, ad esempio, alla capacità di sostenere le spese per curarsi adeguatamente e aiuta a mettere da parte i fondi necessari per l’istruzione. Facilita la possibilità di raggiungere una pensione serena e a un’età adeguata, e dà stabilità economica aumentando il risparmio. Permette di avere risorse sufficienti per coltivare passioni e interessi comuni, favorendo così le relazioni sociali.
La stabilità economica aiuta a proteggersi e a sentirsi al sicuro, può essere un supporto fondamentale per l’autorealizzazione, facilita la fruizione culturale e l’apprezzamento del patrimonio, inoltre, la disponibilità economica rende possibile l’accesso a servizi di qualità. Pianificare (oltre a fare prevenzione) è il primo passo per costruire un futuro più sereno e contribuire al proprio benessere a 360°.
La piramide della pianificazione finanziaria: cos’è e come usarla
La vita è un viaggio costellato di sfide economiche. Con il passare degli anni, i desideri e i bisogni economici di ciascuno di noi si evolvono: dall’acquisto di quella Harley Davidson sognata fin da piccoli, alla ristrutturazione della casa per l’arrivo di un figlio. Potrebbe poi emergere il bisogno di proteggersi da imprevisti di salute, di assicurarsi una vecchiaia serena, di mandare un figlio all’università, o di esplorare luoghi lontani che abbiamo sempre desiderato visitare.
La gestione della nostra vita economica richiede un approccio organico e sequenziale, e a questo serve la piramide della pianificazione, una rappresentazione utile a orientarci nell’individuazione di una sequenza ordinata di aree economiche da soddisfare indicate nella norma UNI 11402, dedicata proprio all’educazione finanziaria.
Vediamo insieme come si sviluppa questa piramide.
Budget
Alla base c’è il budget, ossia la capacità di leggere correttamente le nostre entrate e uscite, ponendo le basi per la costruzione del risparmio. È il punto di partenza per realizzare i nostri desideri – grandi o piccoli che siano – e per garantirci una qualità di vita dignitosa. Possiamo immaginarlo come le fondamenta solide della “casa economica” che stiamo costruendo per il futuro.
Debiti
Dopo il budget, la piramide ci guida verso gli altri comparti. Senza un budgeting solido, infatti, qualsiasi pianificazione rischia di essere vana. È però fondamentale che i debiti in corso, e quelli futuri (come, ad esempio, il mutuo di casa) siano sostenibili e che siano definiti chiaramente per poterli proteggere in modo adeguato.
Protezione
Subito dopo questi, la protezione diventa prioritaria: ogni aspetto della nostra vita finanziaria, infatti, è vulnerabile se esposto a rischi immediati e imprevisti come, ad esempio, l’annuncio di una malattia improvvisa.
Pensione
Successivamente, bisognerebbe concentrarsi sulla pensione, un tema cruciale per tutti, dato il rapido avanzare di una straordinaria longevità maschile, ma soprattutto femminile. Comprendere l’età in cui si andrà in pensione e stimare il possibile calo di reddito è essenziale per mettere a punto strategie adeguate ai propri obiettivi di vita.
Risparmio e investimento
Una volta protetti i consumi e i debiti, e organizzata la pensione, possiamo affrontare il tema del risparmio e investimento. Qui il consiglio è quello di non considerare l’investimento come un fine, ma come un mezzo per raggiungere obiettivi di vita importanti. Non si investe per arricchirsi, ma per comprare casa, viaggiare, dare ai figli la possibilità di studiare all’estero, e così via…
Gestire l’eredità
Al vertice della piramide, infine, c’è il passaggio generazionale, ossia la scelta di come gestire strategicamente la nostra eredità in un’epoca in cui il concetto di parentela, tutelato dalla legge, tende a farsi sempre più sottile.
In sintesi, la piramide della pianificazione ci fornisce la grammatica della pianificazione finanziaria, delineando le aree tematiche e le priorità oggettive per costruire un futuro finanziario sicuro e sereno.
Pianificare significa essere protagonisti del proprio futuro
Concludiamo il nostro viaggio con un concetto fondamentale: l’opportunità unica che ognuno di noi ha di essere protagonista del proprio futuro. Torniamo per un attimo al 2020, quando a New York è apparso un insolito e gigantesco orologio digitale, il “Climate Clock”. Non indicava l’ora, ma un conto alla rovescia, che mostrava quanto tempo restasse al nostro pianeta. Era una fotografia del futuro, ma anche uno specchio del passato, delle scelte fatte e delle loro inesorabili conseguenze. Quell’orologio ci ammoniva: se avessimo continuato a ignorare la crisi climatica e le voci degli esperti, alla Terra sarebbero rimasti pochi anni. Allo stesso tempo, però, quell’orologio ci insegna che una visione miope può avere ripercussioni significative a lungo termine, e che l’azione è necessaria, ora.
Lo stesso principio si applica, con eguale forza, alla nostra vita. Non possiamo permetterci il lusso di sprecarla, di viverla al di sotto delle nostre potenzialità, o di rinunciare ai nostri sogni semplicemente perché non siamo stati capaci di prendercene cura per tempo.
Per questo dovremmo cominciare a chiederci: dove vogliamo essere tra 5, 10, 15 o 20 anni? Quali rischi potremmo incontrare lungo il cammino? Quali obiettivi di vita desideriamo raggiungere, e quando? Con chi vogliamo condividere questo percorso? Rispondere a queste domande, e iniziare a pianificare oggi, significa non lasciare la nostra vita al caso, ma costruirla attivamente, passo dopo passo, con consapevolezza e determinazione.