I mercati finanziari occupano un ruolo centrale non solo nell’economia globale, ma anche nelle nostre scelte quotidiane di risparmio. Questo anche perché oggi, grazie alla tecnologia, è possibile accedere facilmente a un’ampia gamma di strumenti di carattere finanziario, operando direttamente dal proprio smartphone o tablet. Una facilità d’accesso che ne ha favorito una rapida crescita, portando anche a una maggiore diffusione delle conoscenze in materia tra i cittadini. Tuttavia, non tutti sanno davvero cosa siano i mercati finanziari e come operino. Scopriamo quindi come funzionano, come vengono classificati e quali sono le logiche sottostanti.
Che cos’è un mercato finanziario?
Quando si parla di questo argomento, spesso si pensa a qualcosa di complesso e distante dalla vita quotidiana. In realtà, i mercati finanziari svolgono un ruolo centrale nell’economia e influenzano direttamente molte decisioni legate al risparmio e agli investimenti. Ma in cosa consistono esattamente?
Possiamo descriverli come ambienti regolamentati in cui avviene lo scambio di strumenti quali azioni, obbligazioni, derivati e fondi comuni. In sostanza, sono spazi dove si incontrano domanda e offerta di capitali: chi cerca finanziamenti e chi vuole investire.
Se un tempo queste operazioni si svolgevano in ambienti fisici (si pensi alla più che nota Wall Street), dove gli operatori si incontravano personalmente, oggi ciò avviene perlopiù su piattaforme digitali, le cosiddette “sedi di negoziazione”, ossia sistemi elettronici altamente automatizzati e regolati, accessibili solo a intermediari e soggetti autorizzati.
L’evoluzione tecnologica ha reso i mercati più rapidi, accessibili e globali, permettendo scambi in tempo reale ovunque nel mondo. Tuttavia, ha anche reso il sistema più tecnico e impersonale, essendo dominato da algoritmi, con scambi rapidissimi e poca interazione umana.
Quali sono i principali tipi di mercati finanziari?
Non esiste un solo tipo di mercato finanziario, ma diverse categorie con caratteristiche specifiche. I mercati si classificano principalmente in base a questi fattori:
- Strumenti trattati: azioni, obbligazioni, valute, materie prime.
- Area geografica: mercati nazionali o internazionali.
- Regolamentazione: mercati regolamentati (che sono sottoposti a controlli e normative) e mercati over the counter (OTC), che sono più flessibili, ma con maggiori rischi.
Una delle distinzioni più rilevanti per chi investe è quella tra mercato primario e mercato secondario:
- Il mercato primario è quello in cui azioni e obbligazioni vengono emesse per la prima volta da aziende, banche o enti pubblici, con l’obiettivo di raccogliere fondi. Qui l’investitore acquista titoli nuovi direttamente dall’emittente, finanziando le sue attività.
- Dopo l’emissione, i titoli vengono scambiati nel mercato secondario, dove gli investitori comprano e vendono titoli già esistenti senza il coinvolgimento dell’emittente. In questo modo si garantisce liquidità, permettendo di vendere i propri titoli o di modificare il proprio portafoglio.
Molte polizze assicurative con componente finanziaria, come le unit-linked, dipendono dall’andamento dei mercati finanziari, in particolare dal valore degli strumenti sottostanti negoziati nel mercato secondario.
Come funzionano i mercati finanziari: una spiegazione semplice
In Italia, i mercati finanziari sono regolati dal Testo Unico della Finanza, entrato in vigore nel 1998, che ha definito le norme fondamentali per garantire trasparenza e sicurezza negli scambi, e dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), l’organo di controllo del mercato finanziario. Il quadro legislativo si è aggiornato nel tempo per accompagnare le trasformazioni portate dalla tecnologia, in particolare con l’avvento del trading online, ovvero l’attività di compravendita di strumenti finanziari tramite internet.
Ma come funziona questo sistema? In parole semplici, quando una persona compra un titolo finanziario, lo fa perché si aspetta che in futuro il suo valore aumenti. Chi invece decide di venderlo potrebbe farlo perché ipotizza che il prezzo non salirà più, che potrebbe scendere, oppure perché ritiene che il guadagno ottenuto sia già soddisfacente. Tutte queste decisioni, prese ogni giorno da tanti investitori, fanno muovere i prezzi. Se ci sono più persone interessate ad acquistare un titolo che a venderlo, il prezzo del titolo tenderà a salire. Al contrario, se sono in molti a voler vendere e in pochi a comprare, il prezzo scenderà.
Gli scambi tra chi compra e chi vende strumenti finanziari nei mercati regolamentati non avvengono direttamente, ma attraverso intermediari chiamati “broker”: possono essere professionisti che operano come consulenti o tramite società specializzate, oppure piattaforme digitali che permettono di effettuare operazioni di trading in modo semplice e autonomo da computer o smartphone.
Chi partecipa ai mercati finanziari e con quale ruolo?
Si possono distinguere principalmente tre categorie di soggetti coinvolti:
- Investitori, ovvero coloro che destinano capitali all’acquisto di strumenti finanziari con l’obiettivo di ottenere un rendimento.
- Emittenti, ossia chi ha bisogno di risorse finanziarie e, per ottenerle, emette titoli o altri strumenti di investimento.
- Intermediari, soggetti che fungono da “ponte” tra chi offre strumenti finanziari e chi desidera investire. In altre parole, mettono in relazione famiglie, imprese e istituzioni pubbliche, facilitando la circolazione delle risorse economiche.
Perché la borsa “sale e scende”?
La borsa valori è un mercato ufficiale e regolamentato dove si comprano e vendono azioni, obbligazioni, quote di fondi, valute e altri strumenti finanziari. Essere “regolamentata” significa che aziende e operatori devono rispettare regole precise per garantire trasparenza e sicurezza.
Si sente spesso dire che la borsa “sale e scende”, ma cosa significa esattamente? Il prezzo dei titoli cambia in base a cosa pensano gli investitori sul futuro delle aziende. Se credono che un’azienda avrà successo, ad esempio, acquisteranno le sue azioni e il prezzo salirà; se pensano il contrario, invece, compreranno meno e il prezzo scenderà. Quando la “borsa sale”, i prezzi aumentano perché gli investitori sono ottimisti; quando la “borsa scende”, i prezzi calano a causa di preoccupazioni o aspettative negative.
Quando questo accade significa che il valore complessivo dei titoli è cambiato. Chi possiede azioni, se le vende in un momento in cui la borsa è scesa riceverà meno rispetto a quando le ha acquistate, ma finché non vende la perdita resterà solo sulla carta. E, ogni volta che qualcuno vende a un prezzo più basso, qualcun altro comprerà approfittando dell’occasione.
Nei momenti di crisi, è facile farsi cogliere dall’ansia e prendere decisioni affrettate sugli investimenti. Per questo è importante conoscere alcuni aspetti chiave dei mercati azionari:
- volatilità: i prezzi delle azioni possono oscillare rapidamente, salendo e scendendo in modo significativo;
- illiquidità: è una situazione che si verifica quando mancano acquirenti disposti a comprare un titolo al prezzo desiderato, costringendo il venditore a scendere di prezzo o a rinunciare alla vendita;
- settori diversi, risposte diverse: alcuni settori tendono a essere più stabili, mentre altri sono più sensibili ai periodi di difficoltà economica (come turismo, aviazione e petrolio).
In generale, quindi, i prezzi variano in base a domanda e offerta, influenzati da eventi economici, notizie e sentimenti come fiducia e paura.
Cosa significano le espressioni “toro” e “orso”?
Le espressioni “toro” e “orso” sono entrate da tempo nel linguaggio dei mercati finanziari, evocando in modo simbolico le due fasi opposte dell’andamento dei prezzi.
Il toro, con il suo movimento dal basso verso l’alto, rappresenta i periodi di ottimismo e crescita, quando i mercati salgono e prevale la fiducia. L’orso, al contrario, con il suo attacco dall’alto verso il basso, simboleggia i momenti di calo e incertezza, in cui dominano prudenza e vendite. In particolare:
- il mercato toro (Bull Market) indica un periodo di crescita dei prezzi e fiducia degli investitori: è una fase positiva, ma serve sempre cautela;
- il mercato orso (Bear Market) rappresenta una fase di ribasso prolungato, con sfiducia e vendite che spingono i prezzi verso il basso: in questi momenti è fondamentale gestire con attenzione il proprio portafoglio per limitare i rischi.
Come iniziare a investire nei mercati finanziari?
Avvicinarsi al mondo degli investimenti può sembrare difficile, inizialmente, per questo è fondamentale affidarsi a professionisti esperti, come consulenti finanziari o intermediari autorizzati, che sappiano guidarci in base alle nostre necessità e obiettivi.
Ricorda che investire comporta sempre dei rischi, per cui è importante adottare una strategia ben definita ed evitare il fai da te. Quando parli con un esperto, non esitare a chiedere informazioni precise sul profilo di rischio, i risultati attesi, i costi e le caratteristiche dei prodotti proposti. Solo così è possibile fare scelte consapevoli e sicure, costruendo un percorso di investimento adatto alle proprie esigenze e aspettative.
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