Gestire la liquidità in modo efficace è fondamentale, soprattutto in un periodo in cui l’inflazione riduce il potere d’acquisto. Per mantenere la tua stabilità finanziaria, è quindi importante trovare il giusto equilibrio tra la disponibilità immediata di denaro – necessaria per affrontare le spese – e le opportunità di rendimento che, invece, permettono di far crescere il tuo capitale. Se da un lato, infatti, è indispensabile avere fondi immediatamente spendibili per gestire la quotidianità (oltre a eventuali imprevisti), al tempo stesso è bene evitare di lasciare sul conto somme eccessive, rischiando così di ridurre il proprio potere d’acquisto nel tempo. In questo articolo, quindi, vedremo quanto denaro conviene tenere sul conto corrente, considerando le tue spese mensili, il reddito e gli obiettivi che desideri raggiungere.
Quanto denaro mantenere sul conto? Le buone pratiche
Quando si parla di risparmi e amministrazione del patrimonio, è importante evitare affermazioni troppo generali perché ogni situazione finanziaria è unica e dipende da vari fattori. Fatta questa premessa, esistono comunque delle buone pratiche per gestire la liquidità. Tendenzialmente, ad esempio, sarebbe utile mantenere sul conto solo quanto serve per le spese quotidiane e per affrontare le necessità nell’immediato futuro. Di solito, sarebbe opportuno avere liquidità sufficiente per almeno 1 o 2 mesi di spese, più un 30% per eventuali imprevisti. Chi preferisce essere più prudente dovrebbe considerare una quantità di denaro che permetta di coprire dai 3 ai 6 mesi, a cui aggiungere un extra per le spese inattese.
Alcuni rischi di lasciare troppo denaro sul conto corrente
Ma perché è bene evitare di lasciare ingenti somme ferme sul conto? Ecco un fattore molto importante da considerare: l’inflazione tende a erodere il potere d’acquisto del denaro nel tempo. In parole semplici: quello che oggi puoi comprare con 100 euro domani potrebbe costarne 105 o 110. Se quei soldi restano fermi sul conto corrente, perderanno valore reale. I conti correnti tradizionali spesso offrono interessi quasi nulli. In presenza di un’inflazione al 5%, ad esempio, tenere 10.000 euro fermi sul conto equivarrebbe a perdere 500 euro di potere d’acquisto in un anno. È quindi sicuramente saggio lasciare una parte di liquidità per emergenze o spese a breve termine, ma il resto può essere diversificato in strumenti più efficienti.
Oltre a questo, tieni presente che i conti correnti intestati a persone fisiche con una giacenza media annuale inferiore a 5.000 euro sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo, pari a 34,20 euro all’anno. Sebbene questa cifra possa sembrare esigua, se la guardiamo nel lungo periodo – ad esempio, su 10 o 15 anni – possiamo renderci conto che, nel complesso, rappresenta una somma che avremmo potuto impiegare in modo più proficuo.
Come gestire la liquidità sul conto: i fattori da considerare
Prima di decidere quanti soldi lasciare in banca, è importante valutare alcuni fattori fondamentali, che cambiano in base a ogni individuo:
- stile di vita e reddito;
- spese mensili;
- spese impreviste;
- obiettivi finanziari.
Stile di vita e reddito
Se il tuo reddito è stabile e regolare, come nel caso di un impiego a tempo indeterminato, è probabile che sia meno necessario mantenere grandi quantità di denaro sul conto, poiché hai la possibilità di pianificare le spese e di affrontare gli imprevisti con maggiore tranquillità. In questi casi, le entrate certe permettono di gestire meglio le esigenze quotidiane senza il timore di dover ricorrere a finanziamenti o prestiti.
Se il tuo reddito è instabile o variabile, invece, come nel caso di un lavoro freelance o precario, può essere consigliabile avere una riserva di liquidità più ampia. Questo fondo ti consente di affrontare periodi di incertezza senza compromettere la tua stabilità finanziaria, riducendo il rischio di difficoltà economiche in caso di cali nelle entrate.
Spese mensili
Allo stesso modo, le spese fisse sono un elemento cruciale per determinare la somma da mantenere sul conto. Con “spese fisse” si intendono, ad esempio, bollette, affitto, trasporti, generi alimentari e altre uscite ricorrenti. Conoscere queste voci ti aiuta a capire quanto denaro è bene tenere a disposizione per coprire le necessità quotidiane senza il rischio di restare senza liquidità.
Spese impreviste
È fondamentale predisporre anche un fondo di emergenza, ossia una riserva che ti permetta di far fronte a situazioni inaspettate, come una visita medica urgente, un problema all’automobile o a un elettrodomestico. Un fondo di emergenza offre più sicurezza finanziaria e contribuisce al benessere psicologico: sapere di avere una riserva per far fronte a queste situazioni dà maggiore tranquillità e consente di reagire prontamente senza compromettere la propria stabilità economica.
Obiettivi finanziari
Se stai risparmiando per obiettivi specifici, come l’acquisto di una casa, un corso di formazione o l’università dei figli, è essenziale pianificare attentamente la tua strategia. La somma da mantenere sul conto corrente, in questo caso, dipenderà dall’obiettivo e dal periodo di tempo a disposizione. Per obiettivi a lungo termine, ad esempio, potrebbe essere più vantaggioso investire una parte dei risparmi in strumenti che offrono rendimenti più elevati rispetto al conto corrente.
Investire può permetterti di far crescere il capitale nel tempo, ma comporta anche dei rischi: sarà quindi importante considerare il tuo grado di tolleranza al rischio e la tempistica necessaria per raggiungere lo scopo desiderato. Per questo, ricorda che per pianificare le tue finanze in modo adeguato è sempre fondamentale rivolgersi a consulenti esperti che sappiano guidarti verso la scelta più adatta.
Alternative al conto corrente per investire la liquidità in eccesso
Esistono diverse strategie per destinare in modo diverso la liquidità in eccesso sul conto corrente. Ecco alcuni esempi:
- Conti correnti remunerati: sono conti bancari che offrono un tasso di interesse annuale sui fondi depositati, permettendo ai titolari di guadagnare mantenendo l’accesso immediato al proprio denaro.
- Conti deposito: si tratta di strumenti di risparmio che consentono di depositare e prelevare denaro, ma non di effettuare operazioni come l’emissione di assegni o il saldo negativo. In pratica, non puoi spendere più di quanto hai sul conto.
- Buoni fruttiferi postali: questi titoli possono essere liquidati in qualsiasi momento senza incorrere in penalità.
- Libretti postali: simili ai conti deposito, sono sottoscrivibili presso gli uffici postali.
- Certificati di deposito: si tratta di titoli emessi dalle banche che offrono rendimenti a scadenze predeterminate.
- ETF monetari: sono fondi che investono in strumenti finanziari a breve termine, come titoli di Stato e obbligazioni di alta affidabilità.
- Fondi comuni di investimento: questi prodotti offrono diversificazione, perché raccolgono denaro da più investitori e lo investono in un portafoglio di strumenti finanziari diversi. In alcuni casi, portano a rendimenti paragonabili a quelli dei conti deposito.
- Polizze vita: sono contratti assicurativi che garantiscono al Beneficiario un capitale o una rendita al verificarsi di un determinato evento legato alla vita umana (morte o sopravvivenza dell’Assicurato) oppure al termine del contratto di polizza.
La diversa tassazione sul capital gain
La tassazione sul capital gain (il guadagno in conto capitale, dato dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto di uno strumento finanziario) cambia in base allo strumento. In linea generale, le imposte sul capital gain passano da un massimo del 26% a un minimo del 12,5% per strumenti come titoli di Stato e buoni fruttiferi postali.
Per quanto riguarda le polizze vita di Risparmio e Investimento, la tassazione dei rendimenti maturati varia in base al periodo contrattuale e alla natura degli investimenti sottostanti. Nel caso di portafogli misti, composti da titoli di Stato e altri strumenti finanziari, l’aliquota d’imposta applicata è proporzionale alla composizione del portafoglio; nello specifico, a partire dal 1° luglio 2014, i rendimenti derivanti da investimenti in titoli di Stato sono tassati al 12,5%, mentre quelli legati ad altri strumenti al 26%.
Polizze vita: uno strumento strategico per diversificare i risparmi
Prima di proseguire, approfondiamo rapidamente l’ultimo strumento citato: le polizze vita. Come abbiamo visto parlando di come funziona un’assicurazione sulla vita, questi prodotti possono avere scopi diversi, ossia una funzione di tutela, risparmio o investimento, oppure previdenziale.
Le polizze “caso morte” sono la tipologia più conosciuta, probabilmente: la loro peculiarità è quella di erogare un capitale ai Beneficiari nel caso in cui l’Assicurato muoia durante il periodo di copertura. Oltre a queste, però, esistono anche le polizze a contenuto finanziario, che potrebbero essere la scelta giusta se cerchi una soluzione che ti permetta di risparmiare e far crescere il tuo capitale. Possono offrire rendimenti e livello di rischio differenti, a seconda del tipo di prodotto scelto. Le polizze rivalutabili, ad esempio, investendo in Gestione Separata, rappresentano un investimento con basso profilo di rischio. Tra i prodotti assicurativi a scopo previdenziale, invece, rientrano i Piani Individuali Pensionistici.
In tutti i casi, per individuare il genere di polizza più adatta alle tue necessità, ti invitiamo sempre ad affidarti a intermediari esperti.
Come gestire al meglio la liquidità sul conto corrente
In definitiva, per gestire al meglio la liquidità sul conto corrente, ti suggeriamo di seguire alcune semplici linee guida utili a bilanciare sicurezza e opportunità di crescita:
- In primo luogo, come abbiamo detto, è fondamentale mantenere una riserva di liquidità sufficiente per coprire le spese essenziali e gli imprevisti, così da affrontare eventuali difficoltà in modo tranquillo.
- È bene pianificare le entrate e le uscite, in modo da avere sempre una visione chiara della tua situazione finanziaria.
- Per quanto riguarda il denaro da tenere sul conto, ricorda che non esiste una soluzione unica: la chiave sta nel trovare il giusto equilibrio, per te, tra liquidità immediata e crescita del capitale nel lungo periodo.
- Rivedi periodicamente la situazione perché la gestione del denaro deve adattarsi alle tue necessità e ai cambiamenti della vita.
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