Trattamento di Fine Mandato (TFM): cos’è, cosa significa e come si utilizza

Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) è un’indennità economica prevista per i lavoratori che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno di un’azienda, senza esserne dipendenti. Si tratta di un importante strumento di tutela che ha implicazioni sia per il professionista che per l’impresa, soprattutto dal punto di vista previdenziale e fiscale. In questo articolo approfondiremo cosa significa e come funziona il TFM, le principali differenze rispetto al TFR e i vantaggi a esso legati.

Cos’è il TFM e chi ne ha diritto

Il TFM è un compenso differito a favore degli amministratori ma si tratta comunque di un compenso aggiuntivo e non obbligatorio rispetto alla retribuzione ordinaria. La regolamentazione prevede che il TFM debba essere concordato e approvato attraverso un atto formale, generalmente una delibera del consiglio di amministrazione o una clausola inserita nello statuto societario, mentre l’importo del TFM viene stabilito in fase di accordo iniziale tra l’azienda e l’amministratore/dirigente.

Il Trattamento di Fine Mandato è quindi una somma di denaro – anche detta “buonuscita” – che, se prevista, viene riconosciuta al termine del mandato di un dirigente o amministratore di un’azienda, come compenso per il lavoro svolto durante il periodo in cui ha ricoperto tale carica. Si tratta di una forma di retribuzione differita, che viene accantonata durante l’incarico e corrisposta al termine dello stesso. È prevista per coloro che non rientrano nella disciplina del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), ossia dirigenti, amministratori e altre figure che ricoprono ruoli apicali, che non sono inquadrati come dipendenti e non hanno vincoli di subordinazione.

Dal punto di vista sia civile che fiscale, il TFM è una voce di costo per l’impresa, analogamente al TFR, e può essere dedotto integralmente, contenendo così l’impatto fiscale dell’azienda.

TFM e TFR: quali differenze?

Il Trattamento di Fine Mandato e il Trattamento di Fine Rapporto sono due istituti differenti, pur avendo entrambi lo scopo di garantire una somma di denaro al termine di un rapporto di lavoro. La differenza principale riguarda il tipo di lavoratore a cui si applicano, la base di calcolo e la natura (facoltativa o obbligatoria) del compenso:

  • Come anticipato, il TFM è destinato a dirigenti e amministratori, ossia a coloro che ricoprono ruoli di alta responsabilità all’interno di un’impresa. L’importo dell’indennità viene stabilito liberamente dalle parti e solo se previsto dalla regolamentazione aziendale (quindi è facoltativo).
  • Il Trattamento di Fine Rapporto è previsto obbligatoriamente per i lavoratori dipendenti al termine del rapporto di lavoro e viene calcolato in base alla retribuzione annuale. Ne sono esclusi coloro che ricoprono ruoli con inquadramento non subordinato, come gli amministratori della società. In alcuni casi specifici, è possibile accedere a questa somma anche prima della scadenza prevista.

Opportunità e vantaggi del TFM

Il TFM offre numerosi vantaggi sia per il lavoratore che per l’azienda. Per il primo, rappresenta una forma di tutela economica che premia l’impegno e la responsabilità dimostrati durante il periodo d’incarico, offrendo la possibilità di accumulare una somma significativa, che può essere utile al termine del mandato.

Per l’impresa, il TFM può rappresentare uno strumento di fidelizzazione e attrazione dei professionisti, con anche la possibilità di concordare condizioni personalizzate in base al ruolo, alla durata dell’incarico o ad altri fattori strategici.

Inoltre, il TFM costituisce una forma di vantaggio fiscale sia per le aziende sia per il lavoratore. In particolare:

  • consente all’impresa di dedurre l’importo annuale destinato al TFM per competenza, ossia nel periodo in cui matura, anche se verrà pagato solo alla fine del mandato;
  • permette all’amministratore/dirigente di posticipare la tassazione al momento dell’effettiva erogazione. Se il TFM è stato previsto fin dall’inizio con criteri certi e predeterminati, potrà inoltre beneficiare della tassazione separata, con un’aliquota agevolata rispetto a quella ordinaria.

Come si calcola il TFM e quali limiti o criteri bisogna rispettare?

Il calcolo del TFM varia in base agli accordi individuali o ai contratti collettivi che regolano il rapporto di lavoro. Non esistendo una disciplina normativa specifica, l’importo da riconoscere deve rispettare il principio di ragionevolezza, ovvero essere coerente con le caratteristiche dell’azienda e il ruolo ricoperto. In questo senso, vengono generalmente considerati diversi fattori, tra cui:

  • il volume d’affari della società;
  • la grandezza dell’azienda e la sua complessità strutturale;
  • la realtà economica in cui opera;
  • il compenso medio percepito da figure analoghe.

Il TFM può essere definito come una percentuale della retribuzione annuale o legata agli utili della società, oppure come somma fissa stabilita al momento della stipula del contratto di mandato. Sebbene non esistano soglie predeterminate per legge, è importante che l’importo non sia né eccessivo né sproporzionato, per evitare eventuali contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate in sede di verifica fiscale. Inoltre, il trattamento deve essere coerente con la durata del mandato e le responsabilità attribuite.

Come accantonare il Trattamento di Fine Mandato

L’accantonamento del TFM può avvenire tramite diverse modalità, in base alle scelte strategiche dell’impresa. Le opzioni più frequenti includono l’utilizzo di strumenti finanziari come polizze vita, fondi pensione aziendali e piani di accantonamento dedicati, che consentono di accumulare una somma durante il periodo di incarico e di liquidarla al termine del mandato.

Fra le soluzioni disponibili, la polizza vita è una scelta piuttosto comune, in quanto consente di accantonare le somme destinate al TFM in un prodotto assicurativo che può offrire una tutela ulteriore per l’amministratore o i suoi eredi, oltre a una gestione dedicata del capitale.

La polizza vita come strumento per destinare il TFM

Un esempio di questa tipologia di prodotto è Impresa Futura TFM*, una soluzione Athora pensata per le realtà che desiderano gestire in modo efficace le somme destinate al TFM per figure che hanno un mandato come Amministratori, Sindaci, Consulenti, Revisori.

La polizza viene stipulata dall’impresa, che si occupa del versamento dei premi e della pianificazione degli accantonamenti. L’azienda contraente ha la possibilità di riscattare la polizza per liquidare l’amministratore uscente, con la possibilità di accedere a vantaggi fiscali se sussistono le condizioni previste dalla normativa.

Tra i principali benefici di Impresa Futura TFM ci sono la personalizzazione del piano di accantonamento, sulla base delle esigenze dell’azienda, la protezione del capitale investito, grazie all’investimento in Gestione Separata C.Vitanuova e rendimenti consolidati anno dopo anno.

Come funziona il trattamento fiscale del TFM per società e amministratori?

Il tipo di tassazione applicato al Trattamento di Fine Mandato dipende da diversi fattori. Vediamo meglio cosa influisce in tal senso e quando si utilizza la tassazione separata o quella ordinaria.

Tassazione separata del TFM

La tassazione separata si applica quando il diritto alla percezione del TFM è stabilito in un atto con data certa antecedente all’inizio del rapporto di collaborazione. La tassazione separata risulta vantaggiosa rispetto a quella ordinaria, perché permette di applicare un’aliquota più bassa.

Tassazione ordinaria del TFM

Se il diritto al TFM non è stabilito attraverso un atto con data certa anteriore all’inizio del mandato, il trattamento fiscale cambia. In tal caso, il TFM è soggetto a tassazione ordinaria, che risulta più gravosa rispetto alla tassazione separata. Questo può ridurre i benefici derivanti dal Trattamento di Fine Mandato.

Differenze nelle imposte per importi superiori a 1 milione di euro

Si consideri, inoltre, che per gli importi superiori a 1.000.000 di euro, a partire dal 1° gennaio 2011 è previsto un trattamento fiscale differenziato: la parte del TFM che non supera tale soglia continua a godere della tassazione separata, mentre la somma eccedente è soggetta a tassazione ordinaria.

TFM e deducibilità

Il Trattamento di Fine Mandato è deducibile per le imprese, a determinate condizioni, e può essere registrato integralmente come spesa aziendale, consentendo all’impresa di ridurre l’impatto fiscale. È dunque possibile sottrarre annualmente l’importo destinato al TFM dall’utile, riducendo così il reddito imponibile e, di conseguenza, l’onere fiscale. Tale vantaggio è particolarmente conveniente in un’ottica di pianificazione a lungo termine, poiché permette all’azienda di pagare meno tasse nel presente.

Per rendere effettiva la deducibilità, però, è fondamentale che il diritto al TFM sia formalizzato con un atto scritto avente data certa anteriore all’inizio dell’incarico dell’amministratore.

Quali altri requisiti servono per la tassazione separata e la deducibilità del TFM?

Affinché il TFM goda della tassazione separata e della deducibilità fiscale, è fondamentale che tutta la documentazione necessaria sia completa, corretta e conservata in modo adeguato. In particolare, gli obblighi documentali comprendono:

  • Verbale di delibera dell’assemblea: questo documento deve indicare chiaramente l’importo del TFM e i criteri di calcolo adottati. La delibera va approvata dall’assemblea o dall’organo competente.
  • Scritture contabili: gli accantonamenti relativi al TFM devono essere registrati in modo da risultare tracciabili, anche tramite l’evidenza nei conti d’ordine.
  • Conservazione della documentazione: tutti i documenti relativi al TFM vanno conservati per almeno 10 anni, in quanto potrebbero essere richiesti in caso di controlli fiscali.

Quali obblighi previdenziali ci sono sul TFM e come si integrano con quelli fiscali?

Il TFM è soggetto non solo a vincoli fiscali, ma anche a specifici obblighi previdenziali. In particolare, secondo quanto chiarito dall’INPS, il TFM percepito dagli amministratori rientra nella Gestione Separata INPS. Il principio applicato è quello di cassa: i contributi devono essere versati al momento dell’effettiva corresponsione del TFM, calcolati sull’intero importo lordo percepito (ovvero prima dell’applicazione delle imposte), entro il limite del massimale previsto annualmente per la Gestione Separata.

L’intero versamento è effettuato dalla società, in qualità di committente, che provvede a trattenere la parte di contributo a carico dell’amministratore dall’importo netto erogato. L’amministratore, quindi, non è tenuto ad alcun adempimento diretto, ma subisce la trattenuta della propria quota contributiva dal TFM spettante.

Cerchi ulteriori approfondimenti dedicati alla pianificazione finanziaria? Continua a leggere il blog di Athora per trovare articoli e suggerimenti utili a orientare le tue scelte finanziarie.

*Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere il set informativo e documento contenente le informazioni chiave (KID) disponibile sul sito.

Redazione Athora Italia

La nostra Redazione è composta da tecnici ed esperti nel settore delle polizze vita, figure che conoscono e studiano a fondo queste tematiche con l’obiettivo di realizzare contenuti ricchi, precisi ed esaustivi.

ARTICOLI CORRELATI